Social network in quarantena: per gli italiani aumentano il benessere

PXR Italy
3 min readApr 7, 2020

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Oltre il 60% degli italiani pensa che utilizzare i social network in quarantena favorisca il benessere.

La nuova ricerca PXR Italy ha messo a confronto maschi e femmine del nord, centro e sud e ne ha studiato la percezione del benessere in relazione all’utilizzo dei social network: alla domanda “I social network stanno favorendo il tuo benessere personale durante questa quarantena?” si sono registrate una netta maggioranza di risposte affermative, andando a consolidare l’idea che anche nel ‘Bel paese’ l’utilizzo dei social sia ormai parte integrante della quotidianità.

Benessere e social network appaiono, a quanto pare, come due mondi in collisione: o forse sarebbe meglio parlare di universi, vista l’enorme risonanza che hanno nella vita di ciascuno di noi. Numeri alla mano: nel 2018 il mercato del benessere generava il 5.3% del PIL mondiale, ovvero circa 4.500 miliardi di dollari americani; numeri che hanno visto una crescita esponenziale nel 2019, anche in Italia dove il valore totale del mercato del benessere sfiora i 21 miliardi di dollari (dati Global Welness Institute).

Il valore del mercato dei social network è più complesso da valutare. Detto ciò, i numeri degli utenti può dare un’idea dell’impatto dei social sull’economia mondiale e sulle nostre relazioni personali: nel 2019 erano 3,48 miliardi gli utenti dei social media in totale, circa la metà della popolazione terrestre (dati We Are Social in collaborazione con Hootsuite via TheNextWeb).

In sintesi, la portata del mercato del benessere evidenzia la tendenza di molti individui a dare importanza a tutti quegli aspetti della vita che solo 50 anni fa sarebbero stati considerati un ‘di più’ destinato solo a pochi individui benestanti. Oggi, il ben-essere o stare bene, è una parola che racchiude il mercato del turismo, di spa, terme, trattamenti psicologici e di potenziamento dell’individuo, ecc. Ma benessere è anche, nella più basilare delle accezioni, avere relazioni positive e sicure, uno status economico soddisfacente, la stabilità psicologica.

I social si configurano come il migliore degli strumenti per aiutare e promuovere sia il mercato, che gli stili di vita improntati al benessere: in primis accorciando le distanze, azzerando i tempi di attesa.

La ricerca PXR Italy ha evidenziato una differenza di genere significativa nella percezione di come i social influenzino il benessere: oltre il 64% delle donne di ogni fascia di età, dai 18 ai 64 anni, ritiene che i social aumentino il loro benessere. Gli uomini hanno mostrato la stessa percezione, ma in misura minore per ciascuna delle fasce di età prese in esame. Possibile che i social network siano più determinanti per le donne che per gli uomini quando si parla di benessere?

In sintesi, quelli mostrati da PXR Italy, risultano essere dati interessanti e che fanno riflettere: i social network stanno aumentando il benessere degli italiani. E come ogni forma di benessere, può essere estremizzata, portare dallo stare bene al suo esatto contrario: ricordiamo che ormai da diversi anni in ambito psicologico si parla di dipendenza da social, e diversi trattamenti specifici sono stati ideati con lo scopo di combatterla.

Perciò chiediamoci: qual è la differenza tra benessere e piacere, dove inizia uno e finisce l’altro? È possibile che i social ci diano piacere, e non benessere? È possibile che attraverso i social ci stiamo illudendo che le relazioni siano fatte di singoli scatti col telefono, like, commenti e condivisioni? E quindi infine, possiamo fare a meno dei social network?

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