Alla domanda ‘Credi che il tuo stile alimentare stia migliorando durante questa quarantena?’ posta ad oltre 600 italiani dai 18 ai 64 anni, il 78% dei rispondenti dichiara che non sta migliorando durante il periodo di lockdown: lo dice l’ultima ricerca condotta da PXR Italy. Questa percentuale va però integrata con altri dati, così da poter definire un quadro più preciso del comportamento alimentare degli italiani in quarantena. Innanzitutto chiediamoci: che cos’è uno stile alimentare e cosa una dieta?
In effetti il termine stile alimentare non ha definizioni precise, e viene spesso accostato alla parola dieta: quest’ultima deriva dal greco ‘dìaita = regime, stile, tenore di vita’, e viene intesa con il significato di alimentazione corretta, sana ed equilibrata, volta a soddisfare le esigenze fisiologiche, psicologiche e relazionali dell’individuo.
Sempre più spesso la parola dieta viene utilizzata a sproposito, o definita in modo fuorviante: associata a regimi di restrizione calorica, a sofferenza e sforzo, ha perso parte del suo fascino originale.
La dieta mediterranea, per esempio, è considerata patrimonio immateriale protetto dall’UNESCO: molti studi hanno contribuito a mostrare che il regime alimentare tipico del mediterraneo è completo e salutare. E non dimentichiamo che l’Italia tutt’oggi vanta diversi primati nel campo della produzione di alimenti, oltre che ad una profonda cultura del ‘mangiare bene’.
A dispetto di ciò, nel 2019, in Italia si registravano i seguenti dati: la metà della popolazione adulta era in sovrappeso o addirittura obesa, con un tasso di obesità dell’11%, pari a 5,3 milioni di persone, in crescita del 20% nei dieci anni precedenti. Sempre nello stesso anno, solo il 4% della popolazione totale vantava un’ottima cultura alimentare, mentre risultava del tutto insufficiente per un adulto su cinque, e “problematica” per più della metà. Ad oggi, tra i maggiori difetti degli italiani a tavola emerge la scarsa capacità di pianificare la dieta (57%), di scegliere concretamente e correttamente il cibo (67%), di preparare e consumare gli alimenti (71%). In sintesi possiamo dire che la situazione in Italia, come in molti altri paesi dell’occidente globalizzato, non è delle migliori (dati Istat in collaborazione con IBDO foundation).
Ma tiriamo le somme: quando si tratta di alimentazione, il dato mostrato da PXR Italy ci mostra che migliorare è possibile; infatti, oltre 2 persone su 10 dichiara di stare migliorando la propria dieta in questo periodo di quarantena. Questo dato dovrebbe far riflettere: che questo difficile periodo di lockdown possa essere un’occasione per aumentare la consapevolezza di ciò che mangiamo? E quindi una motivazione a mangiare in modo più salutare e completo?
Concludiamo con la celebre frase di Anthelme Brillat-Savarin: “Dimmi quel che mangi e ti dirò chi sei.”