8 Marzo: la Giornata Internazionale che celebra le Donne

PXR Italy
4 min readMar 10, 2022

Ogni anno, nel giorno numero 8 del mese di Marzo si festeggia la Giornata Internazionale dedicata alle donne. La sua importanza nella storia è fondamentale per ricordare il lungo percorso che il genere femminile ha dovuto affrontare nei secoli, caratterizzato da conquiste politiche, sociali ed economiche per avere un posto equo nel mondo.

Diversi enti organizzano eventi ed iniziative in vista di questa data, mettendo a disposizione convenzioni particolari per le donne di tutto il mondo. Uno tra questi è a cura del Ministero della Cultura e fornisce l’ingresso gratuito diversi in musei statali per le donne.

Origini

L’origine della Giornata Internazionale della Donna vede la coesistenza di diverse teorie; ognuna delle quali è legata ad eventi storici che riguardano la lotta sociale femminile. Siamo certi che questo giorno di festa affonda le sue radici ad inizio ‘900, in un clima caratterizzato da rivoluzioni politiche e al reclamo dei diritti della popolazione femminile.

Nel 1909 il Partito Socialista Americano lanciò l’idea di istituire una giornata dedicata interamente alle donne; da quell’anno in poi ogni Paese scelse una data simbolica da dedicare alla figura femminile. Inoltre, l’8 Marzo del 1911 un gruppo di 123 operaie di un’industria tessile di New York morirono in un incendio durante una manifestazione per i diritti femminili. Tra di loro erano presenti molte immigrate che avrebbero solo voluto migliorare le loro condizioni di vita: per questo nel 1921 si pensò ad un’unica data internazionale, l’8 Marzo. In Italia la prima Giornata Internazionale della Donna è stata festeggiata il 22 marzo 1922.

Tappe di conquista sociale femminile

Come abbiamo accennato nel paragrafo precedente il ruolo delle donne nella società è stato per anni vittima di ingiustizie e discriminazioni; ma non solo. Le donne hanno saputo battersi per i propri diritti, per questo sono state istituite diverse giornate simboliche in memoria delle loro principali conquiste sociali.

Il 2 giugno 1946 le donne sono ammesse ai voti delle elezioni politiche, mentre il 9 dicembre 1977 viene riconosciuta la tanto ambita parità sul lavoro (ovvero, il diritto di svolgere qualunque tipo di lavoro e a parità di trattamento con gli uomini). Il 22 maggio 1978 viene istituita la Legge sull’aborto, che consente di poter interrompere una gravidanza in modo volontario. Il 30 maggio 2003 la parità di genere diviene un principio costituzionale e il 19 luglio 2019 nasce il codice rosso contro la violenza sulle donne.

Queste sono solo alcune delle tante vittorie femminili, ma l’attenzione sull’argomento cresce anno per anno.

Le condizioni attuali della donna italiana

Per avere un’idea del quadro generale, nel 2021 la popolazione italiana sfiorava i 59 milioni di abitanti. La popolazione femminile è più ampia di quella maschile di circa 1,5 milioni (30,4 milioni di femmine e 28,9 milioni di maschi). Nonostante questo, le donne hanno dovuto fare molti progressi per conquistare l’uguaglianza di genere; per diversi secoli sono state vittime di stereotipi dannosi come discriminazione e violenza fisica e psicologica senza pari.

Esistono ancora divari tra uomini e donne: in Italia nel 2020 circa il 35% di donne lavoravano part-time e questa cifra misura più del doppio di quella degli uomini. Ad oggi, il numero delle donne impiegate in Italia è 9,6 milioni; tra queste, 112 lavorano in Parlamento.

Secondo dati più recenti, invece, In Italia meno di una donna su due lavora. Come riporta il Bilancio di genere 2021, l’occupazione femminile è calata al 49% e il divario con quella maschile è di ben 18,2%. Le giovani donne occupate sono il 33,5% ma cresce il tasso di disoccupazione (da 27,9% a 29,3%). Le donne costrette ad un lavoro part-time involontario (si accontentano nonostante la ricerca di un lavoro full-time) sono il 61,2%, contro il 60,8% del 2019. (dati: Neet)

Il fiore simbolo: le mimose

L’elemento più simbolico dell’8 Marzo sono le mimose. I famosi fiori gialli, vivaci ed allegri, sono stati importati in Europa all’inizio del XIX secolo. La fioritura è prevista per la fine dell’inverno: così le mimose, con il loro colore giallo acceso, segnano la fine del freddo e l’inizio della primavera. Il significato simbolico di questi fiori è da sempre forza e femminilità. Nel 1946, tre deputate del Partito Comunista Italiano (Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei) scelgono la mimosa come simbolo ufficiale della Giornata Internazionale della Donna. Le motivazioni sono semplici: la stagione di fioritura ed i costi contenuti del fiore. Altro elemento fondamentale è il colore che, nel suo linguaggio simbolico, rappresenta il passaggio dalla morte alla vita e diventa automaticamente la metafora delle donne che si sono battute per l’uguaglianza di genere.

Secondo l’Associazione Florovivaisti Italiani, nel 2021 le mimose sono state vendute ad 11 euro al chilo, con un giro d’affari di circa 15 milioni di euro (+20% sul 2020). A causa della pandemia assistiamo ad una leggera contrazione del prodotto dovuta all’incertezza, con una diminuzione del 20% sulla raccolta. Solamente questa pianta, simbolo della Festa della Donna, vale l’85% degli acquisti di stagione nel mercato florovivaistico annuale.

Inoltre, ogni anno in occasione dell’8 Marzo le Donne in Campo rilanciano la campagna “Piantiamola!”, che invita tutti i cittadini a recarsi in un vivaio italiano per comprare un seme a scelta: l’obiettivo è compiere un gesto ecologico ma anche inviare un messaggio simbolico nei confronti delle discriminazioni di genere.

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